Tirato fuori dal pantano

Ho pazientemente aspettato il SIGNORE, ed egli si è chinato su di me e ha ascoltato il mio grido. Mi ha tratto fuori da una fossa di perdizione, dal pantano fangoso; ha fatto posare i miei piedi sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi. (Salmi 40:1-2)

Il fango di una palude è una figura del peccato in cui persino un credente potrebbe cadere. All’inizio la via che porta al peccato potrebbe apparire senza pericoli, come camminare su una prateria soffice e gradevole. Però, man mano che si procede, l’erba si dirada fino a scomparire, e il terreno è sempre più intriso d’acqua. All’improvviso, il piede affonda.

Se si continua, si va sempre più a fondo finché no si riesce più a liberarsi: i piedi sono prigionieri del fango. Ogni movimento per liberarsi aggrava la situazione. Allora ci si rende conto che, da soli, si è perduti. S’invoca aiuto; ma ci sarà qualcuno che ascolta le nostre grida e accorre in soccorso?

Se questa descrizione dovesse corrispondere alla tua situazione; puoi gridare a Dio con fiducia. Lui solo può liberarti. Parlagli semplicemente della tua angoscia cercando di essere obiettivo. Riconosci le colpe che ti hanno portato fino a quel punto, confessa che non riesci a uscirne da solo, e supplica Dio di salvarti. Egli ti concederà il Suo perdono per l’amore di Gesù e ti libererà dai legami del peccato.

In una relazione nuova, o ritrovata, col Signore Gesù, fondata sul Suo amore, conosciuto e accolto tramite la fede, hai una base ferma sotto i tuoi piedi, un fondamento per la tua vita, sicuro come una roccia.

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