Vera libertà

I farisei gli dissero: «Vedi! Perché fanno di sabato quel che non è lecito?» Ed egli disse loro: «Non avete mai letto quel che fece Davide, quando fu nel bisogno ed ebbe fame, egli e coloro che erano con lui?(Marco 2:24-25)

Questo brano consente la visione nitida di un’esistenza libera da ogni pensiero umano, da ogni forma esteriore di religiosità tesa ad imporsi soffocando così l’opera dello Spirito Santo. Il cristiano affrancato da Dio, desidera esprimere questa liberazione, compiendo ciò che in precedenza le catene dell’ipocrisia gli impedivano di fare.

Quella religiosa è una mentalità legalistica, portata a credere che la posizione del credente si legittima nel rispetto meticoloso di norme, codici, statuti e regolamenti. La logica della religiosità imprigiona l’uomo e paralizza l’opera della grazia.

I capi religiosi nell’episodio narrato furono pronti a denunciare la condotta dei discepoli, ma il Maestro intervenne in loro favore dicendo: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato; perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato» (Marco 2:27-28).

Via dunque le ipocrisie, serviamo il Signore nella piena liberà dello Spirito. Dobbiamo essere liberi in Cristo, ma non facciamo di questa libertà un’occasione di peccato e di licenziosità. La vera libertà si acquista in Cristo dimorando pienamente nella Parola di Dio.

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