Fede, testimonianza, servizio

Or nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù si alzò in piedi ed esclamò dicendo: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, da dentro di lui sgorgheranno fiumi d’acqua viva». (Giovanni 7:37-38)

Il Signore Gesù si presenta come la sorgente del fiume dell’acqua della vita. Chiunque crede in Lui è chiamato a lasciare scorrere le acque benefiche, di cui è il “canale”, a favore di quelli che gli stanno intorno; e più seminerà, più riceverà.

C’è chi spande generosamente e diventa più ricco, e c’è chi risparmia più del necessario e diventa sempre più povero. (Proverbi 11:24)

Il credente è posto in una posizione di dolce privilegio e, nello stesso tempo, di solenne responsabilità; è chiamato ad essere testimone costante della grazia di Colui in cui crede e a manifestare questa grazia in ogni suo atto e in ogni sua parola.

Più si nutrirà di Cristo, col cuore rivolto a Lui e occupa la Sua persona adorabile, più la sua vita renderà una testimonianza vera, e non equivoca, alla grazia che gli è stata rivelata.

La fede è la potenza del servizio e la potenza della testimonianza. Se non viviamo “nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Galati 2:20), come scrive Paolo, non saremo né servitori utile né un testimoni fedeli.

Potremo fare molte cose, ma senza servire Cristo; potremo parlare molto, ma senza rendere testimonianza a Cristo; potremo dimostrare molta pietà e molta devozione, ma il nostro servizio non sarà ne vero, ne spirituale.

Sicura è questa parola, e voglio che tu affermi con forza queste cose, affinché quelli che hanno creduto in Dio abbiano cura di applicarsi a opere buone. Queste sono le cose buone e utili agli uomini. (Tito 3:8)

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