Nel 1796 il generale Hoch aveva portato a termine la conquista della regione della Vandea. Una sera, mentre si trovava a Rennes, un contadino monarchico gli puntò contro la pistola e sparò un colpo, senza colpirlo.
Il generale volle ascoltare personalmente il suo aggressore che gli confessò di essere pentito del suo atto. Egli fu perdonato e rilasciato. Inoltre, commosso della sua estrema povertà, Hoch gli consegnò una borsa che conteneva 25 luigi d’oro.
Noi ammiriamo quel gesto magnanimo, veramente al di fuori del comune, ma esso non è minimamente paragonabile col perdono che Dio offre agli uomini colpevoli e responsabili della morte di Suo Figlio.
Gesù diceva: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno». Poi divisero le sue vesti, tirandole a sorte. (Luca 23:34)
Il contadino monarchico aveva certamente i suoi motivi per odiare il generale repubblicano, mentre il Signore Gesù ha potuto dire ai suoi uccisoli:
Ma questo è avvenuto affinché sia adempiuta la parola scritta nella loro legge: “Mi hanno odiato senza motivo”. (Giovanni 15:25)
Possiamo capire lo stupore del ribelle trattato in quella maniera e la sua riconoscenza verso l’uomo caritatevole, che non solo non si vendicava, ma gli faceva un dono generoso.
Ma pensiamo alla grandezza della grazia divina! Dio non solo perdona gli uomini colpevoli del rifiuto e della morte del Suo Figlio ma offre loro di adottarli come Suoi figli, suoi eredi, e di associarli alla gloria del proprio Figlio.
Hanno rifiutato di ubbidire, e non si sono ricordati delle meraviglie da te fatte in loro favore; e hanno irrigidito i loro colli e, nella loro ribellione, si sono voluti dare un capo per tornare alla loro schiavitù. Ma tu sei un Dio pronto a perdonare, misericordioso, pieno di compassione, lento all’ira e di gran bontà, e non li hai abbandonati. (Neemia 9:17)



