Il mantello cristiano

In un paese dell’Est, un credente fa la conoscenza di un uomo anziano che gli racconta quanto egli abbia sofferto nella sua vita. Per incoraggiarlo, il nostro amico gli parla dell’amore di Gesù Cristo, ma l’altro non vuole sentire nulla concernente la fede cristiana.

Dice di essere stato troppo scandalizzato dalla condotta di un responsabile religioso.

“Posso farle una domanda?” – gli chiese il credente – “Supponiamo che io le rubi il mantello, che lo indossi e che commetta una rapina a mano armata in una banca. La polizia mi ha visto fuggire, senza riuscire ad arrestarmi. Dispone però di un indizio importante che la conduce nella sua abitazione: il suo mantello. Che cosa direbbe lei se fosse accusato del colpo in banca?”

“Lo negherei”, – rispose l’anziano – “per la semplice ragione che io non sono il mio mantello”.

“Ebbene, neanche Gesù Cristo si lascia ingannare da coloro che indegnamente portano il suo nome”.

Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. (Matteo 7:21)

Questa immagine fece riflettere l’anziano, che qualche giorno dopo chiese al nostro amico: “Come posso diventare cristiano?” Costui gli spiega che deve riconoscere i suoi peccati e credere all’efficacia dell’opera compiuta da Gesù Cristo.

L’uomo anziano allora abbassa il capo ed abbandona la sua vita nella mani di Gesù. Poi abbracciando il suo amico credente gli dice: “Grazie per essere intervenuto nella mia vita”. E puntando il dito verso il cielo aggiunge ancora: “Lei porta molto bene il Suo mantello“.

Ma siate rivestiti del Signor Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne le sue concupiscenze. (Romani 13:14)

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