Barabba era un pericoloso omicida degno di morte, ma, cedendo alle grida della folla, Pilato lo ha rilasciato e ha fatto crocifiggere Gesù al suo posto.
Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, i magistrati e il popolo, disse loro: «Avete fatto comparire davanti a me quest’uomo come sovversivo; ed ecco, dopo averlo esaminato in presenza vostra, non ho trovato in lui nessuna delle colpe di cui l’accusate; e neppure Erode, poiché egli l’ha rimandato da noi; ecco egli non ha fatto nulla che sia degno di morte. Perciò, dopo averlo castigato lo libererò».
Ora egli aveva l’obbligo di liberare loro un carcerato in occasione della festa; ma essi gridarono tutti insieme: «Fa’ morire costui e liberaci Barabba!» Barabba era stato messo in prigione a motivo di una sommossa avvenuta in città e di un omicidio.
E Pilato parlò loro di nuovo perché desiderava liberare Gesù; ma essi gridavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!» Per la terza volta egli disse loro: «Ma che male ha fatto? Io non ho trovato nulla in lui, che meriti la morte. Perciò, dopo averlo castigato, lo libererò».
Ma essi insistevano a gran voce, chiedendo che fosse crocifisso; e le loro grida finirono per avere il sopravvento. Pilato decise che fosse fatto quello che domandavano: liberò colui che era stato messo in prigione per sommossa e omicidio, e che essi avevano richiesto; ma abbandonò Gesù alla loro volontà. (Luca 23:13-25)
Proviamo ora ad immaginare il seguito della vita di Barabba. Stupito di essere stato liberato, ha potuto mescolarsi alla folla di quelli che si recano sulla collina del Golgota per assistere all’esecuzione.
Presero dunque Gesù; ed egli, portando la sua croce, giunse al luogo detto del Teschio, che in ebraico si chiama Golgota, dove lo crocifissero, assieme ad altri due, uno di qua, l’altro di là, e Gesù nel mezzo. (Giovanni 19:17-18)
Giunge davanti a tre croci e vede i condannati. Conosce quello di destra e quello di sinistra; sono malfattori come lui! Ma il terzo non assomiglia a loro… e si rende conto che lui, Barabba, dovrebbe trovarsi lì, proprio su quella croce, in mezzo agli altri due…
La domanda fondamentale che s’impone è la seguente: che atteggiamento avrà avuto davanti a Gesù che moriva al suo posto?
E la stessa domanda che tutti noi possiamo farci perché in fondo, siamo tutti nella stessa situazione di Barabba; forse non siamo omicidi, ma siamo comunque peccatori, colpevoli davanti a Dio e meritevoli del suo giudizio. Avremmo dovuto subire noi la maledizione di Dio, e il suo Figlio santo ha voluto prendere il nostro posto.
Per colpa nostra è morto, abbandonato da tutti e da Dio stesso quando si è caricato dei nostri peccati. Si può restare indifferenti; o dire semplicemente: “Tutto questo è molto bello, ma non mi riguarda”.
Però, così facendo, ci si priverebbe volontariamente del perdono divino e della vita eterna. Dio ci invita ancora oggi a porci davanti alla croce, quella di mezzo. Colui che vi è stato inchiodato è morto per noi, e merita tutta la nostra riconoscenza e la nostra adorazione.