L’abito della domenica

Quando eravamo piccoli, si andava in Chiesa la domenica, vestiti coi nostri abiti più belli. Al ritorno, prima di sederci a tavola, bisognava “cambiarsi”. Durante la settimana, ci si accontentava, ed era ovvio, dell’abito “di tutti i giorni”.

Quanti giorni, nel corso della settimana, indossiamo “l’abito della domenica”, cioè: per quanti giorni viviamo con l’atteggiamento del credente che vuole onorare il suo Dio?

Durante la settimana, tiriamo forse una riga su tutto ciò che ci ha occupati alla domenica: più nessuna lode al Signore, più nessuna preghiera, ne lettura della Bibbia, né cantici?

Se così fosse, non ci sarebbe da temere che ci accontentiamo di conformarci ad un rituale, ad una semplice “forma di pietà”?  Questo comportamento finirà per ingannare solo noi stessi.

Perciò il Signore dice: «Poiché questo popolo si avvicina a me solo con la bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me, e il loro timore di me è solo un comandamento insegnato da uomini, perciò, ecco, io continuerò a fare meraviglie in mezzo a questo popolo, sì, meraviglie e prodigi; la sapienza dei suoi savi perirà e l’intelligenza dei suoi intelligenti scomparirà». (Isaia 29:13-14)

Ci cullerà forse nell’illusione di meritare un certificato di buona condotta morale ma non immaginiamoci minimamente che questo potrà ingannare il Signore. Vegliamo su noi stessi rifiutando categoricamente di far parte ci coloro che pretendono di conoscere Dio, ma che poi lo rinnegano con le loro opere.

Essi fanno professione di conoscere Dio, ma lo rinnegano con le opere, essendo abominevoli, disubbidienti e incapaci di ogni opera buona. (Tito 1:16)

In questa ottica, indossiamo piuttosto tutti i giorni “l’abito della domenica”, senza ipocrisia, ma con umiltà. E vegliamo affinché i nostri contatti obbligati con la contaminazione di questo mondo e con quella che può provenire dal nostro proprio cuore non rischino di sporcare il nostro comportamento domenicale.

Io benedirò l’Eterno in ogni tempo; la sua lode sarà sempre nella mia bocca. (Salmo 34:1)

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