Qual è il mio peso?

Getta sull’Eterno il tuo peso, ed egli ti sosterrà; egli non permetterà mai che il giusto vacilli. (Salmi 55:22)

Nel suo libro allegorico “Il pellegrinaggio del cristiano”, John Bunyan descrive in che modo l’uomo può essere liberato dal peso dei suoi peccati. Egli ne è completamente liberato quando arriva alla croce del Calvario e si affida totalmente a Gesù Cristo morto per lui.

Questa è stata l’esperienza di innumerevoli persone, uomini e donne, nel corso dei secoli e ancora oggi. Essi sanno che il Signore Gesù li ha liberati dalla colpevolezza dei loro peccati perché hanno creduto in lui e nella sua morte in loro favore alla croce.

Capita spesso, però, di essere oppressi da un peso. Non si tratta del peso dei nostri peccati, ma di quello delle preoccupazioni. Il Signore si è fatto carico di tutto ciò che ci riguarda, tuttavia ci risulta difficile separarci dalle nostre ansie rimettendole a Lui con fiducia.

Sentiamo un peso anche quando non riusciamo a dimenticare le ferite o i torti che ci sono stati fatti, o… quelli che noi abbiamo procurato ad altri.

Non è il momento di scaricarci di questi pesi affidandoli a Dio in preghiera? Non è il momento di riconoscere davanti a lui i problemi che nuocciono alle nostre relazioni, di perdonare e di dimenticare?

Ancora oggi, Gesù ci dice: Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. (Matteo 11:28)

Vi sono dei pesi che dobbiamo affidare al Signore, ma ve ne sono altri che invece dobbiamo portare: sono le pene e i pesi dei nostri famigliari, dei nostri fratelli e sorelle nella fede.

Portate i pesi gli uni degli altri, e così adempirete la legge di Cristo. (Galati 6:2)

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