Salmo 23 – Il buon Pastore

Come Gesù fu sbarcato, vide una gran folla e ne ebbe compassione, perché erano come pecore che non hanno pastore; e si mise a insegnare loro molte cose. (Marco 6:34)

Questo Salmo ha confortato attraverso i secoli una moltitudine di persone. Lo conosci?

L’Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà. Egli mi fa giacere in pascoli di tenera erba, mi guida lungo acque riposanti. Egli mi ristora l’anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amore del suo nome. Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga sono quelli che mi consolano. Tu apparecchi davanti a me la mensa in presenza dei miei nemici; tu ungi il mio capo con olio; la mia coppa trabocca. Per certo beni e benignità mi accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa dell’Eterno per lunghi giorni. (Salmi 23)

Il salmo 23 è uno dei testi biblici più conosciuti; lo conoscono anche quelli che non hanno molta familiarità con la Bibbia. Esso trasmette pace, conforto e consolazione nei momenti difficili della vita.

L’autore di questo salmo è Davide, un pastore diventato in seguito re d’Israele. Nella sua vita ha conosciuto gioie e dolori come ognuno di noi. E’ scampato a grandi pericoli, ha ottenuto vittorie esaltanti e subito umilianti sconfitte. Questo salmo esprime una totale fiducia in Dio, una fede personale in Lui.

Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. (Giovanni 10:11)

Conosciamo l’attenzione che un pastore ha per le sue pecore perché sono animali timorosi, che si perdono appena si allontanano dal gregge, e sono indifesi di fronte ai pericoli: predatori, intemperie, malattie. Il pastore vigila, guida il gregge, scaccia gli aggressori, cura la pecora malata, va in cerca di quella che si è allontanata e la riaccompagna …

La pecora è al sicuro solo vicino al suo pastore. E’ seguendo lui che sarà condotta verso buoni pascoli e verso i corsi d’acqua che la dissetano; e, nelle situazioni estreme, nella valle tenebrosa e spaventosa, è soltanto vicino al pastore che sarà rassicurata.

Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco, ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. (Giovanni 10:27-28)

“La valle dell’ombra” (v.4) può fare pensare effettivamente all’avvicinarsi della morte. Anche di fronte a questo fatto angosciante, il credente può contare sulla presenza, al suo fianco, del divino Pastore, il Signore Gesù Cristo, che dice delle Sue pecore: “Non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano”. Egli aiuterà il credente ad affrontare anche questa difficile tappa e lo introdurrà nel cielo, in quell’universo di pace e di luce presso di Lui.

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