Tacere ed ascoltare

Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e la vostra anima vivrà; e io stabilirò con voi un patto eterno, secondo le grazie stabili promesse a Davide. (Isaia 55:3)

Saper tacere è un’arte che non tutti posseggono. Il mondo è pieno di chiacchieroni che si ascoltano parlare e sfiniscono le persone che stanno loto intorno. Non sono solo queste ultime che ne soffrono, ma chi parla priva se stesso della possibilità d’ascoltare interlocutori spesso più saggi di lui.

Non saper ascoltare è particolarmente grave quando è Dio che parla. La Bibbia, Parola di Dio, si rivolge a tutti con autorità per invitare a pentirsi ed a credere in Gesù il Salvatore. Ma l’uomo ha le proprio idee, la sua filosofia della vita, il suo parere su tutto, che si affretta a dare invece di far silenzio davanti a Dio una volta per tutte.

I suoi discorsi costituiscono una fuga: non bisogna lasciare a Dio il tempo di parlare.

Quanto al credente, il suo atteggiamento a volte è lo stesso. C’è tale punto su cui il Signore lo vuole istruire, ma ecco: “la sua opinione è già fatta; non è pronto a sottomettersi; trova più semplice non ascoltare. Se abbiamo intorno a noi questi sordi spirituali, è inutile parlare loro del Signore, ma parliamo di loro al Signore.

Facciamo come quella gente di cui l’Evangelo di Marco dice: “Gli menarono un sordo”. Il Signore apre le orecchie di quest’uomo, poi gli scioglie la lingua. Perché si parla diversamente quando si è cominciato con l’ascoltare. Sapremo ringraziare il nostro Dio Salvatore e renderGli testimonianza se avremo dapprima fatto silenzio per ascoltare la Sua voce.

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