Contare i giorni

Insegnaci dunque a contare bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio. (Salmi 90:12)

Questo Salmo fu sicuramente scritto quando il popolo d’Israele aveva cessato di vagare nel deserto. Esso rivela un po’ della tristezza che doveva aver oppresso il cuore di Mosè, nel vedere i suoi compagni di vita sepolti in mezzo alle dune sabbiose.

Egli mette sullo stesso piano la durata dei secoli e la memoria del giorno di ieri che svanisce velocemente dalla nostra mente; il breve fragore di una valanga in montagna, un sogno che appare per un attimo nella mente, oppure l’erba, che fiorisce la mattina e la sera viene tagliata.

Ogni esempio è caratterizzato da una particolare bellezza ed è evidentemente ricavato dagli episodi della lunga marcia in mezzo a quel vasto deserto. Era come se il cuore di questo potente servitore di Dio si volgesse all’Eterno, il quale è senza tempo ed immutabile, dopo anni di fuga e di decadimento dell’umana esistenza.

Quaggiù troviamo transizioni e continui cambiamenti, lassù vi è la Rocca dei Secoli, con la Sua stabilità e gloria.

Contiamo i nostri giorni prendendo come misura l’età eterna di Dio, i secoli dell’universo, la durata storica delle grandi nazioni. Realizzando quanto sia breve la vita, ci applicheremo con zelo a redimere il tempo, e ad approfittare di ogni opportunità che si presenta.

S.D.C.

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