Gesù a Nazaret

All’inizio del suo ministerio, Gesù si reca nella città in cui è stato allevato. Entrando nella sinagoga, si alza per leggere le Sacre Scritture.

E gli fu dato in mano il libro del profeta Isaia; lo aprì e trovò quel passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi, e per predicare l’anno accettevole del Signore». Poi, chiuso il libro e resolo all’inserviente, si pose a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui. (Luca 4:17-20)

Con la lettura di questi versetti, il Signore definisce il ministero di grazia che è venuto a compiere. Sarà ascoltato? Sarà ricevuto?

Allora cominciò a dir loro: «Oggi questa Scrittura si è adempiuta nei vostri orecchi». E tutti gli rendevano testimonianza e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ed egli disse loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso”; tutto ciò che abbiamo udito essere avvenuto a Capernaum, fallo anche qui nella tua patria». (Luca 4:21:23)

L’Evangelo è considerato gradevole purché dia del soccorso ma senza risvegliare la coscienza. La gente di Nazaret avrebbe voluto beneficiare dei miracoli del Signore, che guariva e nutriva il suo popolo.

Ma egli disse: «In verità vi dico che nessun profeta è ben accetto nella sua patria. (Luca 4:24)

E quando sentono che, in seguito a questo rifiuto, Dio fa grazia a degli stranieri, come al tempo di Elia ed Eliseo, allora l’atmosfera cambia di colpo, e Gesù sfugge per poco all’odio del popolo che vuole ucciderlo.

Gli abitanti delle nostre regioni hanno bisogno di Dio tanto quanto i popoli dei paesi più sfavoriti. Egli offre il suo perdono e la sua salvezza mediante l’Evangelo della sua grazia. Migliaia di persona la ricevono nei paesi più lontani. Non facciamo come gli abitanti di Nazaret, accettiamo oggi la Parola del Signore Gesù.

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