Ubbidire anche se non si comprende

Samuele disse: «Gradisce forse l’Eterno gli olocausti e i sacrifici come l’ubbidire alla voce dell’Eterno? Ecco, l’ubbidienza è migliore del sacrificio, e ascoltare attentamente è meglio del grasso dei montoni. (1 Samuele 15:22)

Giovanni Battista nacque alcuni mesi prima del Signore, ma iniziò a predicare molto prima di Lui. E’ detto che abitava nel deserto e si cibava di locuste e miele selvatico. Aveva scelto di vivere distaccato dalla massa, con lo stile del vero profeta di Dio.

Non si mischiava con le folle, ma le folle accorrevano a lui da tutta la Giudea e dal paese intorno al Giordano.

Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la regione adiacente il Giordano accorrevano a lui, ed erano battezzati da lui nel Giordano, confessando i loro peccati. (Matteo 3:5-6)

Possiamo capire la sua sorpresa e il suo stupore quando il Signore si presenta al Giordano insieme alla folla di peccatori, e chiede di essere da lui battezzato col battesimo del pentimento. Era come se dicesse: Sono un peccatore, mi pento e lo attesto col tuo battesimo.

Non era possibile! Il Signore era senza peccato, perfettamente puro. Così Giovanni si oppone.

Allora Gesù venne dalla Galilea al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato. Ma Giovanni gli si opponeva fortemente dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». (Matteo 3:13-14)

Lui, il Cristo, il solo giusto, l’uomo perfetto, non poteva chiedere una cosa simile! Eppure la chiede, e il profeta deve ubbidire.

E Gesù, rispondendo, gli disse: «Lascia fare per ora, perché così ci conviene adempiere ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. (Matteo 3:15)

Egli dava l’esempio di come ogni uomo avrebbe dovuto comportarsi per piacere a Dio, vale a dire, per prima cosa, pentirsi dei propri peccati. In quella solenne occasione, Dio ha fatto scendere sul Signore lo Spirito Santo, in forma di colomba, e nello stesso tempo ha dato a Giovanni la conferma che Gesù era veramente il Messia.

E Gesù, appena fu battezzato, uscì fuori dall’acqua; ed ecco i cieli gli si aprirono, ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui; ed ecco una voce dal cielo, che disse: «Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto». (Matteo 3:16-17)

Con questa voce dal cielo Dio ha fatto una netta distinzione tra il suo santo Figlio e la folla di uomini peccatori.

Che importava se Giovanni non capiva? Che importa se noi non capiamo tante cose che ci sono prescritte e richieste dalla Parola? Se Dio vuole che agiamo in un certo modo è per il nostro bene, e dobbiamo ubbidire e basta. Capiremo più tardi; o forse capiremo soltanto quando saremo nel cielo!

Sia la sua risposta gradita o sgradita, noi ubbidiremo alla voce dell’Eterno, il nostro DIO, al quale ti mandiamo, affinché ce ne venga bene nell’ubbidire alla voce dell’Eterno, il nostro DIO». (Geremia 42:6)

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